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Informazioni e consigli sulla crescita e la salute del bambino,
solo da medici pediatri e professionisti qualificati.

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La montata lattea: quando e come avviene

La montata lattea è il momento in cui il colostro (un liquido denso e molto nutriente prodotto dal seno durante la gravidanza e subito dopo il parto) si trasforma in latte di transizione (una miscela di colostro e latte maturo).

La montata lattea avviene normalmente a 2-5 giorni dal parto ma capita abbastanza spesso che arrivi con diversi giorni di ritardo. 

Rispetto al colostro, il latte di transizione cambia la sua composizione: presenta meno proteine e sali minerali mentre aumenta la percentuale rappresentata dai grassi. Nel corso della montata lattea cambia anche la quantità prodotta dal seno che passa abbastanza rapidamente dalle poche decine di millilitri del colostro a diverse centinaia di millilitri.

Come avviene la montata lattea (e cosa sente la mamma)

Nel corso della montata lattea i seni diventano turgidi, congesti, caldi, sulla pelle compare un reticolo venoso di colorito bluastro. Durante la montata lattea la puerpera avverte spesso brividi e qualche volta può essere presente un leggero aumento della temperatura corporea (febbre).

Alla base dei meccanismi che portano a questi cambiamenti c’è l’aumento della prolattina, un ormone prodotto dall’ipofisi, la cui formazione viene stimolata dalla suzione dei capezzoli da parte del neonato.

Come favorire una buona montata lattea

L’elevata frequenza delle poppate nei primi giorni di vita è quindi  il fattore che maggiormente incide  sull’arrivo di una buona montata lattea.

Altri fattori importanti sono il riposo, l’alimentazione della mamma (che deve essere ricca ed equilibrata), l’assunzione abbondante di liquidi, il completo svuotamento del seno ad ogni poppata (almeno le prime volte), una buona igiene del seno. E’ importante che la mamma non accumuli stress con inutili e continue pesate del neonato (in questa fase è più importante dedicare tempo ed energie all’avvio dell’allattamento, dando a voi ed al piccolo un po’ di tempo per imparare a nutrire e nutrirsi).

L’aumento di dimensione del seno, a volte molto marcata, provoca tensione cutanea e un certo indolenzimento o dolore e può rendere più difficoltoso l’attaccamento del bambino. In questi casi, favorire la fuoriuscita di piccole quantità di latte con un spremitura manuale del seno può ammorbidire un po’ l’areola mammaria e facilitare l’attaccamento del neonato. La fuoriuscita di latte dal capezzolo incoraggerà il bambino ad attaccarsi; lo svuotamento del seno con la poppata diminuirà  il senso di tensione e permetterà alla mamma di sentirsi meglio.

Il riflesso di emissione

Quando il neonato si attacca e comincia a nutrirsi con regolarità la madre può avvertire una sensazione di formicolio e un pizzicore simile a lievi punture di spillo; questa sensazione corrisponde alla comparsa del riflesso di emissione che (tramite la contrazione delle fibre muscolari che circondano gli alveoli) espelle il latte prodotto dalla ghiandola mammaria e, attraverso piccoli canalini chiamati dotti galattofori, lo rende disponibile per il neonato. 

I riflessi di emissione avvengono a intervalli di pochi minuti, anche se, generalmente, solo il primo della popppata viene percepito dalla mamma.

Il riflesso di emissione è stimolato dall’ossitocina, un ormone prodotto dall’ipofisi e “attivato” dal neonato quando si attacca al seno per succhiare il primo latte della poppata (accumulatosi nei seni lattiferi situati sotto le areole tra una poppata e l’altra).

Il riflesso di emissione può anche essere attivato dai movimenti di suzione a vuoto che fa il bimbo all’avvicinarsi del momento della poppata o anche soltanto dal pianto del neonato affamato.

Nelle prime settimane di allattamento la mamma può avvertire alcune intense contrazioni uterine quando il bambino si attacca al seno, sempre dovute all’azione dell’ossitocina: seppur fastidiose, queste contrazioni (o morsi uterini) sono il segno che l’utero sta tornando alle dimensioni normali, e sono quindi positive.

Montata lattea e avvio dell’allattamento

La fase della montata lattea e dell’avvio dell’allattamento possono essere molto impegnative per la mamma: l’aumento delle richieste di latte del neonato e il conseguente aumento di produzione di latte possono dare alla mamma la sensazione di essere continuamente impegnata ad allattare.
E’ importante che la neomamma cerchi di rilassarsi e di riposare il più possibile, perché la stanchezza e lo stress possono portare ad una diminuzione della produzione di latte, e che si faccia aiutare dalla famiglia. Non appena possibile la mamma dovrebbe concedersi qualche momento lontano dal bambino (senza alcun senso di colpa!): questi spazi servono per recuperare energia e dare al proprio bimbo una mamma più riposata e positiva. Siate pazienti, date un po’ di tempo a voi per abituarvi all’allattamento ed al vostro piccolo per imparare a nutrirsi. Presto le poppate avranno un ritmo più distanziato e regolare e potrete ritornare a ritmi di vita più sostenibili.

Dopo la montata lattea: il latte maturo

Per la maggior parte delle donne, il latte di transizione si trasforma in latte maturo dopo 10-14 giorni dal parto (è così terminata la fase della montata lattea).

Il latte maturo viene prodotto in una quantità superiore rispetto al latte di transizione, mediamente fra i 600 e i 900 millilitri nelle 24 ore;  è più diluito e acquoso (qualche volta sembra latte scremato all’inizio della poppata; arricchendosi man mano di grassi diventa più cremoso nella prosecuzione della poppata).

Il seno diventa più morbido e piccolo rispetto a come si presentava durante la montata lattea ma più voluminoso rispetto a quanto non fosse prima dell’inizio della gravidanza.

E’ importante sapere che il latte materno maturo mantiene le proprie capacità nutritive per tutto il tempo in cui viene dato al bambino (anche quando, intorno ai 6 mesi, il piccolo inizierà ad assumere altri liquidi e cibi solidi e le poppate diminuiranno come frequenza e anche dopo l’anno di vita, quando il bambino avrà un’alimentazione completa “da grande”).

Pediatra Libero Professionista a Cantù (CO). Tutor di Pediatria per il corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano Bicocca.

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